L’A.P.C.I.-Federproprietà lancia un grido d’allarme in prossimità della stagione autunno/invernale. Infatti il rischio è che col caro bollette i condominii italiani finiscano gran parte al freddo e al gelo. Dipende soprattutto dalla solvibilità finanziaria dell’amministrazione condominiale di cui si fa parte. Una bella fetta dei 40 milioni di italiani che vivono in palazzi e condomini rischiano di passare un inverno al freddo e al gelo. O di dover sobbarcarsi una bolletta energetica più che triplicata. Sempre che nel proprio palazzo il tasso di morosità non superi la quota fisiologica accettabile del 3%. Si teme che sull’onda lunga dei rincari della materia prima (principalmente gas), il conto per portare la temperatura a 19 gradi il prossimo inverno possa essere salatissimo. Gli amministratori di condominio da tempo hanno lanciato l’allerta. E considerando che in Italia il 35% delle azioni legali sono relative a polemiche condominiali, c’è da aspettarsi un bello tsunami. Giusto pochi giorni fa i 27 responsabili europei dell’energia hanno ventilato la possibilità di ridurre i consumi delle famiglie. Ritardando di quindici giorni il calendario di accensione e tenendo sotto controllo il termometro. In teoria secondo le indicazioni di Bruxelles i cittadini europei dovrebbero affrontare l’inverno tenendo il termostato intorno ai 19 gradi. Con una forchetta di tolleranza di +/2 gradi. Se, come si paventa, la prossima stagione autunnale/invernale dovesse essere rigida ci sarà da cambiare le abitudini. E da prepararsi a sborsare un bel po’ in più rispetto all’inverno scorso. Seguendo l’andamento dei prezzi della materia prima (aggiungendoci una bella dose di speculazione che a cascata pesca sempre nel portafogli del consumatore finale), si fa presto a ipotizzare aumenti nell’ordine del 100/150%. Le bollette a consuntivo per la gestione 2021/22, chiusa ora, presentano un rincaro medio del 60-70%. Il preventivo per quella 2022/23 sarà molto più elevato. Il pericolo è di non riuscire a pagare le quote condominiali. Il problema è che nei condomini la morosità media prima della pandemia si attestava intorno a un fisiologico 15%, mentre oggi siamo già a quota 35-40%. Il rischio è che pure la famiglia che paga più o meno regolarmente la bolletta potrebbe finire al freddo e al gelo. Con l’incombere dei distacchi potrebbe scattare un grosso problema sociale. Infatti “il 70% degli italiani vive in condominio”. Come se non bastasse il prossimo 30 settembre per molte famiglie che hanno riscaldamento autonomo scadranno i contratti annuali a “maggior tutela” (il 40% delle famiglie). L’Autorità per l’energia dovrà ritoccare le tariffe (seguendo la curva dei rincari delle materie prime). Nell’aggiornamento del 1° luglio l’Autorità era riuscita a rinviare di un trimestre i rincari per i consumatori del segmento tutelato. Ma ora le tariffe non possono più essere congelate.
L’A.P.C.I.-Federproprietà , a nome di tutti i piccoli proprietari case, chiede pertanto un urgente intervento “emergenziale” da parte del Governo.
Il presidente APCI-FEDERPROPRIETA’ – STEFANO TOLU